De Zerbi, unico punto fermo

E’ un momento di crisi per tutti: squadra, allenatore, società (che, mai come quest’anno, ha investito un’ingente quantità di denaro nell’allestimento della squadra) e tifosi (che, mai come quest’anno hanno investito un’ingente quantità di fiducia e speranza di raggiungere un obiettivo che manca ormai da molti anni).

Il risultato di Lecce è stato uno schiaffo fortissimo, ma forse atteso.

Più forte e forse più male ha fatto il pareggio con il Matera, completamente domato nel primo tempo e risvegliato dalle gambe tremanti dei nostri calciatori (e dalle loro fragili menti).

Perchè, se è fuori discussione che la squadra è, a livello tecnico, una squadra da Serie B, non abbiamo fatto i conti con l’unico grande errore del nostro mister: puntare tutte le sue fiches su calciatori che, fin dalla prima gara contro la Paganese, hanno trovato più utile specchiarsi in campo al grido di “quanto siamo forti” piuttosto che lottare su ogni pallone come avveniva lo scorso anno, con i vari D’Allocco, Cavallaro e compagnia cantante che, seppur meno dotati tecnicamente, uscivano tra gli applausi per l’impegno profuso.

Sono arrabbiato, tanto, lo vivo come un tradimento.

Perchè tu, caro giovane calciatore molto forte, attaccante, quando a 10′ dalla fine ti trovi davanti alla porta, da solo, con di fronte solo un ragazzino di 16 anni, tu devi fare goal, perché quel goal ti vale la vittoria.

Punto, non ci sono scuse. E’ il tuo lavoro. Sei pagato, e non poco, per fare quello.

E se non lo fai per onorare il tuo contratto, lo DEVI alle 12.000 persone che hanno speso i loro soldi per venirti a incitare, in una schifosissima partita di Lega Pro.

E di esempi, del genere, ce ne sono tanti, tantissimi, in una squadra che spesso si perde in isterici individualismi.

Abbiamo sempre perdonato questi individualismi con un laconico “vabbè, c’è tempo. Ci sono ancora 18 partite e siamo lì”.

Poi diventato “vabbè, c’è tempo. Ci sono ancora 17 partite e siamo lì”; “…16”; “…15”.

Ora no, non c’è più tempo. O, meglio, non c’è più tempo per perdonare errori.

L’impegno che ci deve essere da oggi fino a fine campionato deve essere tale anche da sopperire qualsiasi lacuna dal punto di vista del fato, arbitrale o di agenti esterni.

Non è una questione di risultati, mi manca applaudire una squadra che dà tutto in campo.

Sarebbe troppo facile dare la colpa a Roberto De Zerbi, come sta accadendo.

C’è chi dice che ha commesso grossi errori: non lo so, è possibile. Ma io una squadra che gioca in questo modo, non la ricordavo da tempo. Una squadra che mi facesse essere orgoglioso, oltre che della posizione in classifica, anche del gioco praticato, non la ricordo.

C’è chi dice che il “tiki taka” non è incisivo: non lo so, è possibile. Ma il tiki taka, fino a 135′ fa, ti faceva essere in testa alla classifica e (come già detto) annullare il Matera.

C’è chi dice che non è adatto a questa categoria: non lo so, è possibile. E questo mi fa piacere perché, il prima possibile e con lui, noi questa categoria dobbiamo lasciarla.

E’ il momento di prendersi tutti le proprie responsabilità e di fare quadrato.

Una squadra nata con De Zerbi e che può concludere il suo cammino solo con lui.

Forza Roberto, io sono con te.

 

Giacomog, utente forum Quelli che il Foggia

Un pensiero su “De Zerbi, unico punto fermo

  1. Mi piacerebbe che questo articolo lo leggesse qualche bamboccione che indossa la maglia rossonera e la partita se la guarda in campo…fiducia al mister a patto che la smette con le carote ed inizi con i bastoni…NOI DOBBIAMO ANDARE IN B.
    Stop.
    Ps: ritiro a celle san vito ad oltranza.

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